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4 Domande sulla Didattica Interdisciplinare e perché gli studenti la amano

Spesso a scuola si tende ad “frazionare” il sapere, separando le varie discipline piuttosto che collegarle e integrarle; così facendo le discipline scolastiche contribuiscono a dividere in piccole parti quel mondo che in realtà la mente degli studenti, costantemente in sviluppo, vorrebbe conoscere e comprendere nella sua totalità. Una scuola innovativa può opporsi a questa tradizionale tendenza creando interazioni tra le varie materie, ovvero impostando una didattica di tipo interdisciplinare, che aiuterà l’alunno ad interpretare la realtà da più punti di vista, rendendo l’apprendimento molto più efficace, ma anche più stimolante.

Per avere un’opinione sull’argomento da chi dell’interdisciplinarietà ha fatto il suo metodo, abbiamo chiesto a Segolene Bruno, Direttrice del Liceo Internazionale Quadriennale di Lucca, Scuola Superiore Quadriennale e paritaria con indirizzo Scientifico e Linguistico.

Il Liceo Internazionale Quadriennale ha infatti accolto la didattica interdisciplinare come naturale alleata per la preparazione dei suoi studenti, con l’obiettivo del conseguimento del diploma di maturità in quattro anni anziché cinque. Questo traguardo è reso possibile attraverso una prospettiva dell’istruzione più moderna e internazionale, che ha il principale vantaggio di far sviluppare negli studenti, oltre alle conoscenze, anche le competenze e la consapevolezza necessarie per capire il mondo che li circonda.

 

"L’interdisciplinarità è un approccio didattico che permette lo studio trasversale di più materie. Questo metodo si presenta sotto forma di varie Unità di apprendimento” caratterizzate dalla condivisione di un prodotto finale, con l’apporto di diverse discipline. Richiede una forte collaborazione tra i docenti, un elevato livello di organizzazione e una lunga programmazione, ma i risultati sono ottimi e improntati verso una visione “globale” dei saperi".

"L’interdisciplinarietà apporta numerosi vantaggi, tra cui il principale è sicuramente quello di fornire agli studenti una visione a 360° del mondo facendo loro acquisire una consapevolezza nuova, adulta e aperta alle opinioni altrui. L’apprendimento interdisciplinare evidenzia quindi gli stretti legami tra discipline diverse e come queste possono lavorare in sinergia verso un prodotto finale più complesso; per gli studenti questo si traduce nel reale sviluppo e nella “messa in campo” di competenze trasversali. Inoltre, avere un corpo docente che sappia lavorare insieme consolida il progetto formativo della scuola; gli insegnanti sono invitati a progettare insieme e programmare con cura una didattica bilanciata e coinvolgente che deve essere poi seguita con estrema cura e precisione durante l’anno"

Alcune materie si prestano naturalmente alla multidisciplinarietà: la letteratura italiana, la letteratura straniera, la storia, la filosofia e la storia dell’arte offrono numerosi collegamenti e tematiche condivise.Per le altre materie, ed è questo forse il punto più interessante, le idee nascono spontaneamente nel corpo docenti. E’ facile infatti, una volta creato un “terreno fertile”, che scaturiscano idee innovative dal confronto quotidiano degli insegnanti; un esempio nella nostra scuola è stato il progetto che ha visto la collaborazione fra l’insegnante di matematica-informatica e quelle di italiano e storia per la creazione d’una pagina web con contenuti sull’Europa e su Dante."

Quando l’interdisciplinarità prende la forma di un progetto fra più materie e insegnanti, gli alunni sono generalmente molto recettivi e si fanno coinvolgere facilmente.Già in 1° liceo per esempio, gli alunni della nostra scuola hanno seguito la prima lezione sulla Preistoria in Francese con un collegamento sulla pittografia (insegnante di Cinese) e l’arte delle caverne (insegnante di Storia dell’Arte).Una lezione di questo tipo permette agli studenti di partire da un argomento di cui hanno già sentito parlare (la Preistoria), trattarlo in una lingua straniera (il Francese) e approfondirlo attraverso altre materie che naturalmente si collegano a quello principale (Storia dell’Arte).La lezione, della durata di un’ora permette sia di sintetizzare i concetti principali sia di dare una visione più ampia sull'argomento..A partire dal secondo anno sperimentiamo poi gli “orali interdisciplinari”, interrogazioni “atipiche” che coinvolgono lo studente in una conversazione prima su due materie, poi su tre, e via via aumentando la complessità fino ad arrivare alla preparazione della prova orale dell’Esame di Stato. Si potrebbe pensare che per gli studenti questo tipo di verifica risulti troppo difficile; in realtà lo studente viene motivato e spinto a ragionare, collegare e dare una sua interpretazione “dinamica” a quello che hanno imparato in classe, rendendo anche l’interrogazione un momento di apprendimento attivo."